La Storia
Gravina può vantare una storia antichissima. Il suo territorio risulta essere stato abitato già dal Paleolitico antico, data l'alta presenza di acque nel torrente della Gravina, mentre i resti più consistenti risalgono al Neolitico, sin dal 5950 a.C. (Casa S. Paolo e Ciccotto).
Gli insediamenti più antichi sono stati individuati nelle contrade di Botromagno, S. Paolo, Vagnari, S. Stefano e S. Staso (paleocristiano). I toponimi Sidis (Σίδις), Sìlbion (Σιλβìον), Sidìon, Silvium, Petramagna o Botromagno (nome della collina dove si è sviluppato l'antico abitato) e i nomi degli antichi indigeni, quali Sidini, Silvini, attestano che la città subì la colonizzazione peuceta, prima, e greca, poi. In seguito, la conquista romana, come confermato anche dagli evidenti scavi archeologici, le necropoli e i relativi corredi funerari.
Un ritrovamento di uno scheletro appartenuto a un uomo di origine cinese o mongola nella necropoli di Vagnari, testimonia l'esistenza di rapporti fra la città di Gravina e l'Estremo Oriente già nel 200 d.C.
Prima influenzata dai Greci, poi occupata da Roma, fu facile preda dei Visigoti di Alarico e dei Vandali di Genserico nel V secolo d.C. Distrutto il centro abitato, uno sulla collina di Botromagno e l'altro sul ciglio del burrone, la popolazione si trasferì nel sottostante burrone, dove alle grotte preesistenti aggiunsero altre abitazioni.
Con la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, seguì le vicende dell'intera Italia, passata attraverso l'effimero dominio dell'erulo Odoacre, il regno goto e, infine, all'inizio del V secolo, la riconquista dell'Impero ad opera di Giustiniano. Durante lo stesso secolo fu inglobata nel dominio dei nuovi invasori Longobardi, sino all'avvento dei Normanni.
Federico II di Svevia, con Gilberto d'Aigle, la mise a capo del giustizierato di Terra di Bari, mentre la sua contea comprendeva gli attuali territori dei comuni di: Altamura, Ruvo, Bitetto e Grumo Appula.
Dal 1267 al 1380 fu feudo degli Angioini ora d'Angiò, ora d'Ungheria. In questo stesso periodo, Gravina divenne città demaniale e feudale. Conobbe il Cristianesimo nel I secolo d.C. e fu evangelizzata da Basiliani, Benedettini, Francescani, Domenicani. Nel XIII secolo giunsero i monaci degli ordini cavallereschi: Templari e Cavalieri Gerosolomitani, che furono possessori di case e territori di grandi estensione. Nel XV secolo divennero feudatari gli Orsini di Roma, questo ramo fu tra i più importanti dell'intera casata. Francesco Orsini, prefetto di Roma, elevò il feudo di Gravina in Puglia a ducato.
Gli Orsini furono signori dal 1420 circa al 1816. In questo lungo arco di tempo la città subì le prepotenze feudali, dell'alto clero e dell'oligarchia locale. La città è molto nota in quanto nel 1649 vi nacque Pietro Francesco Orsini, poi papa Benedetto XIII.
Che vedere
- Basilica Cattedrale S. Maria Assunta (piazza Benedetto XIII): è il duomo e la chiesa principale della città, costruita all'inizio dell'XI secolo. Viene ricostruita alla fine del XV sec., probabilmente dopo una distruzione causata da un terremoto. Suddivisa in tre navate, con soffitto ligneo decorato, è ricca di opere di scuola napoletana, altari marmorei, un Coro in noce e una Pala in pietra del XVI sec.
- Chiesa rupestre della Madonna della Stella. Ai piedi del colle Botromagno sorge la chiesa rupestre Madonna della Stella. Nel 1550 diventò santuario mariano, dopo essere stata luogo di culto pagano in epoca precristiana.
- Chiesa del Sepolcreto, detta anche chiesa di S. Maria degli Angeli. Situata a ridosso del ponte viadotto, di fronte al Bastione Medievale, risale all'inizio dell'XI sec. circa. È suddivisa in tre navate e nell'abside centrale conserva alcuni residui di affreschi e un altare minore utilizzato per la distribuzione della Comunione.
- Chiesa rupestre di San Basilio. È ubicata nel rione Piaggio, il più antico della città insieme a Fondovito, e si presume risalga al X sec. circa. È suddivisa in quattro navate da pilastri e da colonne irregolari e presenta l'abside originale collocato lateralmente all'ingesso.
- Chiesa rupestre di Sant'Andrea.
- San Michele delle Grotte, risalente al VIII-IX sec. Collocata nel rione Fondovito (tra i due più antichi della città), è interamente scavata nel tufo, a pianta quadrangolare e suddivisa in cinque navate. Si presume risalga al VIII-IX sec. (secondo l'Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione risalirebbe al V sec.). L'8 maggio di ogni anno, vi si celebra la festa di San Michele delle Grotte, in occasione della quale l'intero rione è addobbato con i "balloni".
- Chiesa di Santa Maria del Suffragio. Fu costruita come cappella funeraria della famiglia Orsini tra il 1649 e il 1654, su commessa dei duchi Orsini di Gravina, genitori del Papa Benedetto XIII. Conserva la grande Pala d'altare della Madonna del Suffragio di Guarini.
- Chiesa Madonna delle Grazie (XVI sec.) detta anche dell'Aquila.
- Chiesa di San Sebastiano, eretta nel 1474.
- Chiesa di Santa Maria delle Domenicane (XVI sec.).
- Chiesa di Santa Teresa (XIV sec.).
- Chiesa di Sant'Agostino (XVI sec.).
- Chiesa di Santa Sofia (XVI sec.).
- Chiesa di San Francesco d'Assisi (XV sec.).
- Chiesa del Padre Eterno o Deesis - È locata sul versante ovest del costone ed è incompleta, a testimonianza di ciò sono visibili alcune arcate e colonne che introducono la navata principale, senza abside; accanto due solchi usati per la tumulazione. Erano presenti affreschi dedicati a san Nicola e san Pietro, successivamente prelevati e restaurati presso la Fondazione E. P. Santomasi.
- Chiesa della SS. Annunziata - Oggi sconsacrata, al suo interno presentava un altare e diversi dipinti religiosi; secondo la tradizione ivi ebbe luogo l'omicidio di un vescovo eretico, databile al XV sec.. Nel 1714 papa Benedetto XIII decretò la fine delle funzioni celebrative e il loro trasferimento presso la cattedrale, causa le condizioni fatiscenti in cui versava la chiesa.
Palazzo Ducale degli Orsini
Palazzo de Gemmis-Pellicciari- Settecentesco palazzo edificato dai nobili Pellicciari, oggi appartenente ai Baroni de Gemmis di Castel Foce. È un ampio elegante palazzo nobiliare ad archi che presenta a nord e a sud due torri. È sovrastato da una veranda coperta.
Complesso di case Pellicciari.
Palazzo Pomarici Santomasi.
Palazzo Sottile Meninni
Gravina Sotterranea
Le Quattro Fontane - Il monumento fu costruito nel 1778 per portare in città l'acqua dalla sorgente di Pozzo Pateo.
Ponte viadotto acquedotto - Ponte a doppia arcata, completato nel 1778, nacque come viadotto per raggiungere il Santuario della Madonna della Stella e come acquedotto per approvvigionare la città. Divenuto simbolo di Gravina, collega le due sponde del burrone.